10di52 – La giostra degli scambi, di Andrea Camilleri

Camilleri è sempre una certezza, Montalbano anche.
Un giallo scritto benissimo, pieno di incastri perfetti e suspence. Due storie che partono divise e poi si intrecciano e anzi una serve a spiegare l’altra.
Certo, con Montalbano c’è sempre questa sensazione di stare leggendo un copione e sempre, mentre si legge, il cervello intanto gira da solo le scene di un film che ancora non esiste, fa recitare le battute agli attori noti e inventa casting per quelli che non conosce, quasi salta a piè pari le battute scontate di Catarella, vede in faccia a Zingaretti il “nirbuso” che sale quando Fazio afferma “Già fatto”.
Ma non credo che questo sia un difetto, credo che sia il motivo principale dell’enorme successo di Montalbano-Camilleri.
Detto questo, questa storia, letta nella settimana dedicata alla festa della donna ci sta tutta. Perché Camilleri racconta un femminicidio perfetto, mostrandone tutta la violenta e insensata assurdità, mettendo a nudo l’orrido patriarcato che muove gli uomini che pensano di possedere le donne.