12di52 – Crepuscolo, di Kent Haruf

12di52
Crepuscolo, di Kent Haruf
Se esistesse la contea di Holt, in Colorado, mi piacerebbe andare a viverci, lo dice anche Piperno sulla quarta di copertina, e io sono d’accordo con lui.
È così.
Perché sembra che a Holt vivano persone straordinariamente vere.
Sentimenti autentici, dialoghi normali, piccole e grandi sofferenze affrontate con dignità o con disperazione (ma senza eccessi).
Proprio come accade nella vita normale.
A Holt tutto è normale e questa normalità Haruf la racconta con serenità.
Crepuscolo è il terzo libro della trilogia “Il canto della pianura”, ma io non lo sapevo e l’ho letto per primo, ma non  credo sia tanto importante leggere i tre libri in sequenza.
Crepuscolo è un libro scritto con una lingua piana, senza nessun eccesso, una lingua piacevole, mai alterata, sempre un minimo (giusto un po’) sottotono.
In Crepuscolo le persone lavorano sodo, escono di rado, si parlano con parole semplici.
Ma è questa semplicità, secondo me, la magia di questo libro. La semplicità della vita che se ne va e che ricomincia, sempre. Perché qualcuno muore, qualcuno nasce, qualcuno si innamora, qualcuno parte o resta o si perde.
Ecco, quando andrò in America mi piacerebbe trovare la contea di Holt e fermarmi a fare benzina alla stazione di servizio sulla strada e mangiare in boccone nel pub in centro e guardare i pascoli sfilare via dietro il finestrino.