bari-roma

del perché amo l’intercity delle 16.15 da bari a roma (pur con tutti i suoi difetti).

non voglio che questo post sembri una pubblicità occulta a trenitalia (dovesse venire striscia a dirmi che devo mettere il loghino del messaggio promozionale…) ma solo spiegarvi come e perché un treno che in media fa mezz’ora di ritardo, ha una porta su tre rotta o malfunzionante, cigola rumorosamente durante tutto il tragitto e altre cose che non vanno, come fa, dicevo, un treno siffatto a diventare quasi un oggetto d’amore.

1. la prima ragione per cui amo questo treno è evidente: questo treno mi riporta a casa. puntualmente ogni venerdì alle 16.15 io sono sicura che posso incamminarmi verso la mia casa e la mia famiglia. lui c’è. non è mai capitato che non ci fosse (io invece, un paio di volte, gli ho dato buca!).

2. parte dal binario 4-ovest. vedete, non un binario normale, ma un binario orientato, per di più un binario che non mi costringe a prendere il sottopasso, cosa per me drammatica anzichenò, visto che, pur essendo una frequently flyer (c’è un termine corrispondente per chi prende il treno?), non sono ancora una viaggiatrice organizzata, cioè mi carico sempre di un numero imprecisato e incredibile di pacchi, pacchetti, buste e bustine… [oggi, per esempio, ho, oltre al trolley piccolo e al beauty, una bustona enorme con dentro un piumone che qui a bari non mi serve più (non credete alle menzogne del meteo, qui a bari fa un caldo assurdo!), una bustina piccola Mondadori con dentro l’ultimo libro comprato (detto tra parentesi “Sarah”, di Leroy), una bustina media della pizzeria PizzaSprint di via crisanzio con dentro 1 trancio di focaccia e 1 bottiglietta d’acqua, una busta portadocumenti con dentro i fogli che non ho avuto cuore di lasciare in ufficio…].

3. si ferma a tutte le stazioni… voi direte, bella scoperta, è un intercity… vero, ma qui viene il bello: andando avanti con la stagione le giornate si allungano e, ci crediate o no, a ogni viaggio scopro una città diversa. se prima faceva buio che eravamo ancora a Molfetta (la prima tappa dopo bari), oggi posso ammirare estasiata la stazione di Barletta quasi immersa in un dolce crepuscolo. e così, di settimana in settimana, mi trovo seduta sul treno a pensare: «chissà quando riuscirò a vedere frosinone…» (ultima fermata prima di roma).

4. è un intercity che si crede un eurostar. nel senso che in realtà il treno in quanto oggetto materiale è un eurostar, ricordate i primi eurostar, quelli di tanti anni fa? il primo che ho preso io, ben dodici anni fa, per andare a firenze da roma era così. le poltrone larghe, verdi e blu, tanto spazio per i piedi (io che sono lunga queste cose le noto e le apprezzo), pensate che sulla mensola davanti alla mia poltrona posso mettere non solo il pc portatile, ma anche il mouse! e c’è il porta bicchiere e un bel cestino capiente e passa un minibar che, se non è economico, però a me almeno qualche volta la vita me l’ha salvata! ha le poltrone MOLTO reclinabili, quasi quasi ti puoi sdraiare e dormire sonni tranquilli, cullati dal cigolio del treno.

5. non si deve prenotare e c’è comunque sempre posto. per una come me che alle 16.05 deve ancora decidere se partire o meno (la stazione sta a 2 minuti e non devo neanche scendere nel sottopasso!) questa considerazione non è ininfluente.

6. è frequentato da persone che non hanno fretta (altrimenti prenderebbero l’eurostar o l’aereo) o che vogliono risparmiare (altrimenti prenderebbero l’eurostar o l’aereo). e di solito le persone che vogliono risparmiare soldi e sprecare tempo sono più interessanti di quelle che di buttare i soldi non gliene frega niente e che vanno sempre di fretta! io, per esempio, su questo treno ho incontrato: un professore di ingegneria idraulica che stava correggendo le bozze della rivista che pubblica a bari (io l’ho aiutato con un paio di articoli, abbiamo parlato e l’altro ieri ho scoperto che suo figlio è un caro amico di una mia amica di bari…), una signora che viene a fare le chemioterapie a roma (lei mi ha raccontato tutta la sua storia e io l’ho ascoltata commossa, alla fine mi ha regalato un cuscino cervicale per dormire meglio in treno. la stessa signora la incontro spesso, ma non sempre abbiamo voglia di parlare), un militare che andava a casa a fare una sorpresa alla mamma alla quale aveva detto di essere in caserma, un gran numero di militari in licenza o di ritorno dalla licenza, che vanno e vengono da caserta (parlo con molti di loro, mi sembrano tutti così piccoli e infantili, mi divertono un sacco!), e tante altre persone… da segnalare il controllore che annuncia le fermate, che è uno spasso!

In definitiva, quindi, questo è per me, senza dubbio, il miglior modo per tornare a casa e quando non posso prendere il MIO intercity sono molto demoralizzata. e oggi alla sua vista al binario 4-ovest mi sono quasi commossa.
per questo AMO questo treno e lo devo RINGRAZIARE per tutte le volte che mi ha riportato sana e salva a casa mia.

Una risposta a “bari-roma”

  1. cara frà, il signore degli anelli personalmente ho dei problemi a diregirlo, però per vedere te sarei venuta. Il punto è che stasera vado a trovare i miei a Terni… però se ci organizziamo un venerdì ci vediamo volentirei, eh? ho scurito i capelli perchè volevo cambiare un po’ immagine… volevo tornare del mio colore naturale… sono soddisfatta…
    ti abbraccio fortissimo, tvb
    val

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