Perché non possiamo essere cristiani e meno che mai cattolici, di Piergiorgio Odifreddi

Perché non possiamo essere cristiani e meno che mai cattolici, di Piergiorgio Odifreddi
io, ex cattolica, ex catechista, ex ragazza di oratorio, ex frequentatrice della messa 52 settimane all’anno, io, che sono andata in convento per una settimana (e avevo 16 anni) e ho fatto ritiri spirituali, partecipato a gruppi di preghiera, cantato inni, adorato ostie e letto la bibbia (si, tutta, dal genesi all’apocalisse).
io ho trovato questo libro di una chiarezza, di una forza, di una precisione imbarazzante.
dovrebbe essere il libro di testo dell’ora di religione, dovrebbe essere adottato da tutte le scuole.
Perché dunque non possiamo essere cristiani?
Perché meno che mai possiamo essere cattolici?
Perché queste due religioni (come tutte le religioni, aggiungo io, e aggiunge anche Odifreddi) sono la quintessenza dell’irrazionale, dell’assurdo, dell’illogico.
Perché però, a differenza di altre religioni, pretendono che il loro assurdo venga elevato a verità di scienza (e in questo dunque in cosa sono differenti dall’Islam che pretende che il suo “assurdo” venga elevato a verità di Stato?).
Lo dice scherzando un comico dal palco, ma è vero, nonostante i dietro front imbarazzati e imbarazzanti di molti, che la Chiesa non si è mai evoluta. Mai. C’è un filo continuo che va dal rogo di Giordano Bruno ai funerali mancati per Welby, al no (vergognoso, scandaloso, immorale) ai referendum sulla procreazione assistita e le cellule staminali. Il filo rosso (rosso sangue) dell’intolleranza, della superstizione, del controllo del popolo (perché la scienza rende liberi e gli uomini liberi sono spaventosi, pericolosi, ingombranti).
Certo, molti, nella chiesa hanno fatto e fanno cose buone (e qui, breve parentesi, chiedo scusa a tutti quelli che da queste mie parole si sentiranno colpiti, da tutti i miei amici che in chiesa ci vanno e pregano, ai miei amici sacerdoti, che ogni giorno fanno del bene nelle piccole comunità che sono loro state assegnate), ma spesso fanno cose buone che sono contrarie ai dettami ufficiali della chiesa. Perché tra ciò che dice il profeta Gesù e i duemila anni di dogmi assurdi e menzogneri che gli sono stati cuciti addosso ce ne passa… e quel che ci passa è, nella maggior parte dei casi, folle e assurda menzogna.

copertina del libro di Piergiorgio Odifreddi, Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici), ed. Longanesi

7 Risposte a “Perché non possiamo essere cristiani e meno che mai cattolici, di Piergiorgio Odifreddi”

  1. Ciao Francesca… grazie dei tuoi passaggi,s empre graditissimi, sul mio blog…

  2. Anch’io sono stata molto coinvolta in passato. Ora vivo la fede in maniera molto più intima, ma al tempo stesso aperta verso altri punti di vista. Detesto tutti i comportamenti fondamentalisti.

    Sapevo di questo libro, ma non l’ho ancora letto. Grazie, anche per la gradita visita!

  3. certo che non possiamo essere cristiani

    e men che meno cattolici…

    ma tu

    ad un grande architetto

    che ha misurato l’universo

    e governa la natura ci credi?

    ad un energia in qualche modo divina

    che è in noi

    e vive dopo la dissoluzione della nostra essenza materiale

    ci credi?

    credi al ka degli antichi egizi?

    un caro saluto

    m…

  4. oh, certo che ci credo, si chiama caos, entropia, leggi universali della fisica, teoria del big bang, espansione dell’universo, teoria delle super stringhe. e l’energia divina che è dentro me è la vita (atomi di carbonio, protoni, neutroni, elettroni, neutrini che mi attraversano, scambi di energia).

  5. Francesca, sono contento di leggere questo passo sul tuo blog, d’altrone leggendo la storia medievale e moderna non si potrebbe arrivare ad altra conclusione. Ti ricordi come ci odiavamo su questo argomento ?

    Luke

  6. certo, si cambia, in meglio, in peggio, si raggiungono nuovi equilibri, per fortuna per perderli subito dopo, perché la vita senza squilibri non esiste, è la morte termica, la vittoria dell’entropia.

    tra l’altro qualcuno mi ha detto che in realtà la mia risposta a #3 è sbagliata, perché la fisica spiega (quando può) solo il come, mai il perché…

    del perché non mi curo, non posso, non voglio, ognuno si cerchi il suo di perché, io non delego nessuno per il mio perché.

    frank

  7. chissà perchè si abbraccia una fede e chissà perchè ci si allontana da essa e chissà addirittura perchè si viene convertiti o si diventa atei o agnostici. Ma è davvero possibile come dice odifreddi rinnegare la metafisica in onore della fisica? (tra l’altro nessuna scienza come la fisica si è così tanto avvicinata alla metafisica). Davvero un uomo di scienza per essere tale deve rinunciare a qualsiasi culto e addirittura anche ad ipotizzarne uno proprio? Non sarà per caso che il professore (molto più incline alla sua freddezza che all’udire) consiederi ricercatori e matematici degni, solo quelli più prossimi ad essere scambiati per suoi cloni? Il dubbio mi ha vagamente sfiorato. Attualmente sto leggendo il suo “il diavolo in cattedra” (un saggio sulla logica) che trovo molto interessante ma… se mi è permesso: se sei/siete dotati di senso critico la cosa migliore che si può fare è utilizzarlo con tutto e tutti: mi pare una buona ricetta per pervenire a una crescita, non solo personale.

    un agnostico che ha ricevuto la rivelazione.

    🙂

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