13di52 – Chiamami con il tuo nome, di Andrè Aciman

Il libro più chiacchierato dell’anno, certo per “colpa” dell’omonimo film, fino a 3/4 dalla fine mi stava deludendo.
Soprattutto perché non mi aspettavo il diario di un adolescente confuso, che non solo non sa chi è, ma non ha neanche idea di cosa vuole. Confuso, come lo sono gli adolescenti.
Avrei potuto scriverlo io questo diario dell’estate dei 16 anni (anzi, forse l’ho scritto io un diario simile nella mia estate dei 16 anni). Ho pensato che il libro non valesse molto per questo.
Ma lo scarto di linguaggio che avviene nell’ultimo quarto del libro mi ha all’improvviso fatto capire la coerenza tra età e stile. Mentre Elio matura, maturano i suoi pensieri e matura il modo di descrivere la vita.
È struggente prendere coscienza della distanza tra la vita immaginata e la vita reale nelle parole piene di passione di Elio, nel suo tentativo di non dimenticare (a differenza di Oliver, che invece dimenticherà tutto o farà finta di dimenticare tutto) mentre la vita-vera scorre e li porta lontani.
Ora non mi resta che vedere il film (che ancora mi manca).