tahar ben jelloun – creatura di sabbia

il marocco, porta dell’africa e del sahara.
con i suoi deserti di sabbia, di rocce e di montagne.
con i suoi chilometri di oasi verde smeraldo.
con i suoi fiumi salati.
con il vento che graffia la faccia e il sole che secca la pelle.
il marocco in cui ogni cosa ha un prezzo, il prezzo che tu sei disposto a pagare.
il marocco degli adulti che proteggono i bambini dalla facile generosità dei turisti, che regalano un dirham e vanno via.
ho conosciuto un marocco fatto di gente che parla molte lingue diverse, in cui l’arabo, il francese, i dialetti berberi, l’inglese e uno strano italo-spagnolo entrano tutti insieme nella stessa frase, in un esperanto pratico che rende facile parlare con tutti.
ho visto un marocco di bambini che vanno a scuola e pascolano capre.
ho visto un marocco pieno d’ironia, povero e ricco.
ho visto un paese magico, in cui i serpenti danzano al suono di un flauto, in cui i registi vengono a girare film splendidi, in cui la luce abbaglia.
ho visto i miraggi del deserto, il buio totale e la nascita del sole.

letture di viaggio:
Creatura di sabbia, di Tahar Ben Jelloun
Marocco. Città imperiali, castelli di terra e oasi del sud, di Bravin Alessandra

Una risposta a “tahar ben jelloun – creatura di sabbia”

  1. Ciao, dato che domani non penso che avrò la possibilità di usare il computer, comincio da oggi a lasciare qualche augurio di buone fine settimana a tutti. Ricordatevi che questo fine settimana si festeggia anche la festa della mamma, e quindi auguri anche a tutte le mamme. Maria

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