chuck palaniuk – ninna nanna

mi ero dimenticata l’effetto che fa un libro di palahniuk.
mi ero dimenticata che il libro fatica a staccarsi dalle tue mani, anche se sei stanca, anche se devi uscire per andare a lavoro, anche se fuori ti aspetta la tua amica per l’aperitivo o lo shopping.

me ne ero dimenticata fino a sabato, quando, dopo tanto tempo, mi sono decisa a leggere ninna nanna.

erano anni che il libro stava lì, nella libreria, insieme a tutti gli altri di palahniuk, fight club, invisible monster, soffocare e survivor e non l’avevo ancora preso in mano, non so perché, forse perchè all’epoca ne avevo davvero abbastanza di palahniuk, di normalissimi mostri, di normalissimi cattivi, di normalissimi schizofrenici, quei libri li avevo letti tutti d’un fiato, uno di seguito all’altro e poi all’improvviso quell’ultimo era rimasto indietro, io presa da altre letture, lui perso nella libreria.

però sabato, decisa a fare piazza pulita di tutti i libri non letti (prima di comprare un altro romanzo finirò tutti quelli che giacciono nella libreria non letti) l’ho afferrato e stanotte l’ho finito.
l’avrei finito prima se non ci si fosse messa di mezzo la vita (il lavoro, la cena e la colazione, qualche impegno, una passeggiata).
perché i libri di palahniuk sono così, ti si attaccano alle dita e non riesci a liberartene.

ninna nanna non è "un thriller mozzafiato pieno di sorprese e suspence" e non fa sembrare "fight club una specie di piccole donne", come sparano in copertina, ma è pieno di idee geniali e modi di dire strabilianti. si rimane sempre spiazzati, tra la fine di un capitolo e l’inizio del successivo.

contiene pagine impagabili sulla società del rumore e sul grande fratello (che non ci osserva ma canta e balla).

le pagine in corsivo, flashback dal futuro, la cattiveria che viene fuori da ogni personaggio, la sete di potere, la paura e la rabbia che esplodono e fanno fare cose di cui non si valutano mai abbastanza bene le conseguenze.

uno stile tagliente, in cui sono le parole nude e crude a creare effetti, senza avverbi, senza aggettivi inutili. le ripetizioni di parole composte, inventate che hanno il ritmo del pensiero convulso, dell’urgenza.

un libro che, pur nell’assurdo della storia, ti lascia molto da pensare sulla società reale, ma, se non sbaglio, è proprio questo il genio di palahniuk.

da leggere (peccato per l’edizione, quindi, se vi riesce, fatevelo prestare 😉 ).

Ninna Nanna, Chuck Palahniuk, ed. Mondadori, copertina del libro

2 Risposte a “chuck palaniuk – ninna nanna”

  1. Parole crude come la robaccia che ti abbiamo costretto ad ingurgitare? 😀

    Ciao tavernara

    Ale

  2. che gioia il tuo commento ale…

    senza commenti è invece la cena dell’altra settimana a palermo!

    però, pur essendo cruda, di sicuro non era robaccia!

    a presto,

    f

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