29di52 – Il caso dello scrittore tormentato, di John Fante

Due brevi racconti (diciamo “da treno“). In entrambi l’immaginario solito di Fante, madri e mogli italiane sempre incazzate con i mariti, superstiziose, intente alla cucina, e uomini indecisi, sull’orlo della depressione, a un passo dall’alcolismo, scrittori quasi falliti. Nel primo uno scrittore in crisi di ispirazione cerca pace e tranquillità in un paesino di provincia, ma la ricerca va a farsi benedire (o, per dirla alla Fante, a farsi fottere) per colpa della presenza del padre dello scrittore, ubriacone e della sua combriccola di amici, tutti vecchi ubriaconi (nel senso letterale del termine) e dei lavori infiniti alla casa, voluti dalla moglie. Nel secondo un telegramma getta nella disperazione una mamma superstiziosa e da vita a una carambola di equivoci e disastri che si risolve solo quando uno dei figli finalmente legge il telegramma.
Fante è sempre Fante.