39di52 – La simmetria dei desideri, di Eshkol Nevo

Quattro amici, tra Haifa e Tel Aviv.
Il libro me ne ha ricordato un altro, letto tanti anni fa: La cosa migliore che possa capitare a una brioche, di Pablo Tusset.
Ma in fondo solo perché parla di amici.
Il libro di Nevo esplora la storia di un’amicizia nel corso di circa 4 anni, tra il mondiale di calcio del 1998 e il successivo.
La storia è raccontata da Yuval, il taciturno del gruppo, quello che “si fa rubare la ragazza” da Churchill, lo spaccone intemperante, e riesce comunque a trovare il modo di rimanere nel gruppo degli amici.
È la storia di come a cavallo dei 30 anni questi 4 uomini decidono di affrontare la vita da adulti, chi andandone a cercare il senso in India, chi mettendo su famiglia e affrontando responsabilità, impegni e dolore, chi lavorando per lasciare un segno nel mondo e chi nascosto tra libri, traduzioni e parole.
I 4 amici affidano i loro sogni a 4 biglietti da aprire dopo 4 anni, la sera della successiva finale dei mondiali.
E quando Yuval si accorge che nessuno di loro ha raggiunto il suo desiderio, ma per un caso assurdo del destino ciascuno ha realizzato il desiderio di un altro, decide di completare il cerchio, di dare simmetria ai desideri e scrivere un libro. Il libro che leggiamo.
La simmetria dei desideri è un libro che ti lascia la speranza che le cose andranno bene, che tutto si aggiusterà, che l’amicizia non andrà perduta. Sullo sfondo gli anni difficili dell’Intifada, la guerra lontana e vicinissima, la complessità del vivere quotidiano, raccontato con uno stile pulito, preciso, esatto.
È anche un libro sul cambiamento, come ci ricordano gli intermezzi della tesi di Yuval sui filosofi che “hanno cambiato idea”. Il cambiamento che muove la vita e le da un senso. Rimette le carte in tavola e inizia una nuova mano.