44di52 – Molto forte, incredibilmente vicino, di Jonathan Safran Foer

Contrariamente a quello che è giusto fare, cioè leggere il libro prima di vedere la sua trasposizione cinematografica, in questo caso avevo già visto il film almeno un paio d’anni fa.
Film che mi aveva commossa nel profondo e mi aveva aperto lo sguardo sul mondo dei bambini che, proprio per il fatto di essere madre, mi sembra così difficile da interpretare.
Ma il film racconta solo una piccola parte dell’intero mondo creato dal libro. È ovvio che sia così, è sempre così, soprattutto quando il libro è denso di sentimenti, avventure, storie e intrecci.
Oskar Schell soffre per la morte del padre, il meraviglioso Thomas Schell e ingaggia con lui (il lui già morto, la sua eredità) una caccia al tesoro lunga un anno. Mentre nasconde alla madre la cassetta della segreteria telefonica con registrare le ultime parole del padre.
E intanto c’è da scoprire la storia di Thomas Schell senior, il nonno, l’inquilino, il padre mai conosciuto di suo padre, colui che ha preso la parola durante il bombardamento di Dresda, con la morte della sua amata fidanzata Anna (sorella di colei che gli diventerà moglie poi in America).
Un libro complesso non per la storia ma per come la storia viene raccontata. Un linguaggio semplice come può essere la lingua di un bambino di 9 anni e insieme anche ricco.
La storia di una famiglia dall’Europa a New York, dalla fine di una guerra all’inizio di un’altra guerra.