colleghi

Va di moda parlare dei colleghi dirimpettai (vedi X§°nalità c°nfu§a), la verità è che i colleghi dirimpettai esistono e sono una specie a parte.
fanno cose strane (per esempio canticchiare), parlano al telefono con persone ignote e sottovoce, non sai mai quale umore abbiano la mattina quando arrivi in ufficio, tendono ad essere il principale oggetto della conversazione serale con il tuo compagno.

il mio collega dirimpettaio è un uomo, tanto per cominciare, e questo, essendo io una donna, già è motivo di curiosità.
i colleghi dirimpettai uomini sono una categoria ancora più a parte.
inoltre il mio collega dirimpettaio è più giovane di me, il che lo colloca, per quel che mi riguarda, in una dimensione parallela.

è stato strano, all’inizio, abituarmi al fatto che, di fronte a me, oltre al video del pc, ci fosse anche lui, ma dopo, se, alzando lo sguardo, non lo vedevo, l’ufficio mi sembrava vuoto (ehm… sarà stato anche perché, senza di lui, l’ufficio era EFFETTIVAMENTE vuoto!).

ora, da qualche tempo, il mio collega dirimpettaio è diventato, per motivi logistici, il collega “dall’altra parte della barricata”, essendo la barricata il divisorio blu che separa i nostri due cubicoli.
Ora per vedere “fede” devo alzarmi dalla sedia e, giuro, visto che nei mesi mi ero abituata a commentare con lui qualsiasi cosa leggessi, qualsiasi lavoro, qualsiasi musica alla radio, ora sembriamo i pupazzetti di quei giochi del luna park, quelli che ti danno un martello di gomma e tu li devi schiacciare tutte le volte che tirano fuori la testa dal buco.
Io e fede e alessia (fa parte anche lei del gruppo dei cubicoli) ci alziamo e abbassiamo a intervalli non precisi, sulla base dell’estro del momento per scambiarci fugaci impressioni su più o meno tutto quello che accade interno a noi.

PER QUESTO VORREI LANCIARE UN APPELLO: ABBATTIAMO I CUBICOLI!!! LIBERIAMO NOI STESSI E I NOSTRI COLLEGHI; RIPRENDIAMOCI I COLLEGHI DIRIMPETTAI…