Amos Oz

Amos Oz al Festival delle Letterature, mi hanno anche intervistata quelli di Rai Educational
Imma-la-traditrice ai tizi (telecamerona in spalla e microfonone brandito a mo’ di lancia) che cercavano una vittima ha detto: intervistate LEI (indicando ME con il suo ditino), LEI SA TUTTO!
comunque per fortuna sono quasi certa che mi taglieranno via dall’intervista, ho usato dei paroloni che sono poco telegenici e poi, come al mio solito, ho sproloquiato a velocità subsonica.

insomma, a parte l’incidente con la telecamera e il fatto che ci siamo dimenticate di comprare qualcosa da mangiare e da bere… insomma, nonostante gli imprevisti alla fine LUI è arrivato.
giacca senza cravatta, ha letto in yiddish un breve pezzo di un suo libro e io capivo le parole, capivo i nomi… che strana sensazione. poi LUI ha iniziato a leggere un saggio che è iniziato come un racconto ed è finito come un trattato di politica e di etica, sulla questione ebraico-palestinese, sul ruolo dello scrittore, sulla speranza e sulla paura (che poi erano il tema del Festival).
alla fine mi sono avvicinata a lui, che firmava tutti i libri che gli venivano porti, gli ho detto due parole, solo due, nel mio inglese stentato, e lui mi ha guardata, fisso negli occhi, ha preso il mio libro tra le mani, l’ha tenuto, guardandolo, qualche secondo, ha fatto come per dirmi qualcosa, mi ha guardata di nuovo, ha firmato e mi ha detto “thank you“… LUI a ME!!!
una tipa dietro di me mi ha chiesto cosa gli avessi detto e io ho risposto misteriosa “una cosa tra di noi“… come se esistesse un NOI!
una cosa che è passata tra Amos Oz e me. Tra l’uomo che mi ha insegnato che, in un libro, non devo cercare le tracce dello scrittore, ma le tracce di me stessa, e me.
Amos Oz è uno scrittore che ha scritto e continuerà a scrivere libri eleganti, ricchi e sensibili, libri che parlano, soprattutto, di famiglie. uno scrittore straordinario.
ma anche un uomo, che vive in un paese martoriato e che, senza scrivere di politica nei suoi romanzi, riesce a parlare sempre contro il fanatismo.
e l’ammirazione si fa strada.
grazie Amos.

4 Risposte a “Amos Oz”

  1. colgo l’occasione di dire quello che penso perché una delle tue ultime affermazioni è uno dei temi principali che occupano le mie riflessioni.

    allora, io penso veramente che sia un errore cercare sé stessi in un libro.

    l’ho scritto ripetutamente sul mio blog.

    non bisogna cercare l’autore, certo.

    venendo al dunque, io credo che nella lettura si debba tendere a togliersi di mezzo. esattamente il contrario di quello che dici tu.

    e siccome spesso si legge cercando sé stessi, spesso, provocatoriamente, dico che leggere è inutile.

    quando si legge invece bisogna tendere a fare esattamente il contrario, tendere a togliersi di mezzo. ovviamente, togliersi di mezzo completamente è impossibile. si rischia di amputarsi i terminali nervosi che ti permettono l’immedesimazione. ma tendenzialmente si deve tendere ad avere il massimo rispetto per la storia.

    non l’autore, empirico o modello che sia, non il lettore, empirico o modello che sia, ma la storia.

    se una storia è buona, ci si immedesima e si capiscono le ragioni dei personaggi.

    non le proprie ragioni.

    non si devono cercare le “somiglianze” con la nostra personalità e la nostra vita. altrimenti si cade in un vortice di autoreferenzialità narcisistica di cui credo si possa e si debba fare a meno. si diventa ciechi. e la vista torna solo a sprazzi, per continuare a contemplare sé stessi. e il problema grave è che ci sono libri scritti esattamente in questo modo.

    per questo, e concludo, preferisco sempre e comunque, la letteratura di genere. dove non ci sono finti profeti. al massimo, profeti veri e propri… vedi ron hubbard…

    il lupo

    p.s. non ti sconvolge il fatto che non sia d’accordo con te no? si puo’ essere amici comunque, no?

  2. p.s. penso che su una scala di chiarezza da 1 a 10 sono stato chiaro 2 e 1/2… cmq, se vuoi spiego meglio. se non vuoi non spiego più niente. se capisci lo stesso, allora sei un genio. cosa che sospetto fortemente, nonostante le divergenze…

  3. si lupo…. franceschina è un geniaccio…. come capita non infrequentemente tra i miei amici….

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