Il quaderno delle voci rubate, di Remo Bassini

Il quaderno delle voci rubate, di Remo Bassini, ed. La Sesia.
quanti di voi hanno un quaderno nel quale annotano idee, frasi, libri, musiche?
io ho il mio, è bianco, l’ho preso da ikea in un pomeriggio di pellegrinaggi tra scaffali e mobili da montare. lo porto sempre con me. una matita (sempre di ikea) incastrata tra le pagine e lui è sempre pronto a registrare, le parole di una canzone, una frase sentita sull’autobus, qualcosa letto su un cartellone pubblicitario, un gioco di parole che mi passa per la mente.
anche luca, il protagonista del libro, ha un quaderno così. lo tiene nel suo bar (uno di quei bar in cui sai di poterti sentire a casa, quelli che fanno la differenza in una giornata grigia…) e ci scrive sopra le voci rubate alla gente che prende il caffè. voci banali, voci intelligenti, sprazzi di gioia e più spesso di tristezza. è attraverso le voci che emergono dal quaderno che, a poco a poco, si ricostruisce la sua storia e la storia di quelli che vivono a fianco a lui (puttane, carabinieri, infermieri del manicomio, volontarie dal destino tragico, amici…).
un libro che fa piacere leggere, perché, con semplicità, racconta della vita così com’è, come ci capita di viverla (così come talvolta ci capita di esserne vissuti… e non so se mi spiego).

p.s. grazie all’amico che me ne ha fatto dono

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