scrivere per dimenticare e scrivere per non dimenticare

scrivere per dimenticare e scrivere per non dimenticare…
qui una doverosa segnalazione degli amici che ho incontrato il primo maggio complice la D nazionale:
il compare: allegra figura di siciliano in coppola, gran camminatore (!) e sbalorditivo conoscitore di musica (a me ci vuole poco a sbalordirmi in campo musicale, ma lui ha battuto anche lo sbalordimento che provo davanti a D oppure davanti a Fati… il che è tutto dire…) n.b. il compare ha un blog
tiziana: la dolce, silenziosa e (almeno mi sembra) paziente compagna del compare, dispensatrice di saggi consigli su come migliorare il terribile aspetto delle mie mani da pugile…
roberto: del quale posso dire solo che vorrei conoscerlo meglio (spero ci sarà modo in estate) perché ha l’aspetto gentile e sicuro… (e perché non si è scomposto neanche un po’ quando io ho ballato e strillato fino a perdere la voce alla vista di Ligabue)
carlo: amico di roberto, siciliano ma romano di adozione, al quale devo fare l’appunto di non essere perfettamente gentile con le donne che guidano (due osservazioni sul fatto che IO guido bene in una sola serata secondo me significano che sei convinto che le donne guidino male… sulla qual cosa potresti avere anche ragione… ma perché ricordarmi che appartengo a quella metà del cielo che non sa cosa sia la scatola dello sterzo?) [no, arianna, NO, la scatola dello sterzo non è quella in cui si ripongono gli oggetti inutili!]
alessandro: io alessandro l’avevo già conosciuto, un giorno al mare, però non me lo ricordavo, però quando l’ho rivisto me lo sono ricordato, però mi è dispiaciuto che avesse tanto da fare con gli alieni il primo maggio (chiaro comunque che gli alieni la festa dei lavoratori la festeggiano in un altro periodo!)

termino la rassegna delle persone indimenticabili del primo maggio con la segnalazione di altri due elementi.
edoardo: che ci ha permesso di avere dell’evento uno sguardo romantico e coinvolgente “invitandoci” (insomma, diciamo, lasciando che noi ci invitassimo) sulla sua terrazza per godere dello spettacolo e per riposare le stanche membra
luca: un cuoco meraviglioso a qualsiasi ora del giorno e della notte!

5 Risposte a “scrivere per dimenticare e scrivere per non dimenticare”

  1. carlo ha ragione: tranne rare eccezioni di mia conoscenza, le donne non sanno guidare! ps. la scatola dello sterzo è la prima volta che la sento nominare…pps. e cmq io almeno guido, male ma guido, parcheggio, peggio ma alla fine parcheggio, diversamente da tutte quelle donzelle che si pigliano la patente per poi mettersela in tasca e usarla al limite come documento di identità!! un baciuzzo, ari

  2. hey ari… non te la prendere! lo sai bene che tu sei il nostro parafulmine quando si tratta di donne al volante! baci… frank

    p.s. lo so bene che guidi! e so anche che non sei poi così male come tutte noi ci ostiniamo a dire!

  3. Posso spezzare un’arancia (Ivano docet) in favore della D?

    Guida e pure parecchio bene…lo dico da sempre!

    U’Giuvà

  4. sono contento che la lettura di Irene Papas abbia evocato una serie di sensazioni. In un ‘epoca in cui l’immagine catalizza e scandisce il ritmo della nostra esistenza, sentire che le parole hanno un peso ci conforta ed ci esorta a continuare. (uno dei coristi “bizantini” come la grande Irene ama definirci).

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