Giulio Cesare Giacobbe, Zsa Zsa Gábor e Aldo Busi, Ellen Fein e Sherrie Schneider

vi siete spaventati?
il post precedente era troppo astruso?
beh, consolatevi, non sempre leggo roba che mi fa diventare matta (come Barthes e Lacan).
spesso leggo anche roba di media pesantezza e alcune volte leggo anche cose decisamente leggere, se non addirittura inutili, futili e superficiali.
ad esempio Come diventare bella, ricca e stronza di Giulio Cesare Giacobbe, libro che fa il paio con quello che ho letto qualche tempo fa: Come accalappiare un uomo, come tenerselo stretto e come scaricarlo, di Zsa Zsa Gábor e Aldo Busi (che accoppiata!) oppure con quell’altro ancora, che lessi sul treno tra Milano e Bologna (il che indica perfettamente l’impegno profuso nella lettura), Le regole, di Ellen Fein e Sherrie Schneider (sottotitolo: i 35 comandamenti per trovare lui, per non perderlo più, per perderlo quando vi pare).
tre libri che raccolgono massime comuni, che vi dicono cose che, se non fosse che siete tramortite da quello che la vita vi propina, sapreste perfettamente anche da sole, che se non le sapete già da sole allora è inutile che un libro cerchi di spiegarvele, tre libri che hanno il solo pregio di aver fatto fare qualche soldo onesto a chi li ha scritti.
tre libri che partono da un presupposto, lo stesso per tutti e per tutti sbagliato: le donne si devono sposare (per arricchirsi o per essere felici o per arricchirsi ed essere felici).
talvolta leggendo questi libri si sorride, il più delle volte io sono rimasta sbalordita dalla tragica ovvietà e dalla perfetta inutilità delle cose che andavo leggendo, nonché dall’infima considerazione che traspare nei confronti delle donne che vi vengono descritte.
ma sinceramente quello che mi ha sconvolto ancora di più è stata la consapevolezza che ci sono in giro donne che questi libri li hanno davvero comprati perché li hanno ritenuti interessanti, magari hanno sperato di trovarvi la formula della felicità e, ancora peggio, magari ce l’hanno trovata.
io, con una punta di sano snobbismo, vi assicuro che ho letto questi libri perché, nell’ordine:
1. stimavo Giacobbe per i libri precedenti (questo è terribile, ogni frase un ORRORE, ma lo sa l’autore che tra il soggetto e il verbo di una frase NON si mette mai la virgola???);
2. mi è stato regalato da Aldo Busi in persona;
3. mi è stato prestato da un’amica durante un viaggio in treno.
Se proprio avete due ore da perdere (complessivamente) e non vi va di dormire (che sarebbe attività più proficua), andate al cinema, ascoltate un cd di Caparezza, telefonate a un’amica o alla mamma! risparmiatevi questi soldi e questo tempo.

3 Risposte a “Giulio Cesare Giacobbe, Zsa Zsa Gábor e Aldo Busi, Ellen Fein e Sherrie Schneider”

  1. concordo sul fatto che nella ns società se passi i 30 anni senza essere sposata o fidanzata, vieni additata come una sfig… tutti ti chiedono come mai???… “ti portiamo da geppetto e te lo facciamo fare su misura…” Per sposarsi c’è tempo!! Cmq i libri sono divertenti, banali, leggeri, ma almeno 2 risate le fanno fare…

  2. tra questi libri leggeri e inutili ne segnalo due divertenti; Colazione da Tiffany Trott e SOLO PANE. Per antrambi ho problemi a ricordarmi le autrici……

  3. io sono ancora più snob e penso di non avere tempo sufficiente per leggere tutto quello che vorrei, figuriamoci quello che non vorrei! quindi i tre libri (cui colpevolmente frank ha dimenticato di aggiungere l’eterno saggio di G. Behrendt e L. Tucillo “La verità è che non gli piaci abbastanza” che pure ha letto e fa bella mostra di se nella sua libreria fra M.Proust e J.Austen) i tre libri, dicevo, non li ho letti, in compenso ho visto caparezza, vado tanto al cinema, sento la mamma piuttosto spesso e…dormire no…in effetti quello non lo faccio…

    Quello che molti dei più o meno anonimi frequentatori di questo blog non sanno è che la buona vecchia frank dorme ancora meno di me, prende un sacco di eurostar e riesce a leggere da 3 a 37 libri contemporaneamente…quindi benedette le sue letture di basso (che tende a bassissimo) profilo…non si può mica sempre leggere D’Annunzio! e poi ammetto di nutrire da sempre una grossa stima per chi sa anche essere leggero…

    d

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