Vietato obbedire, di Concetto Vecchio

25 maggio. di sera a casa di amici, tra una birra e una chiacchiera un ragazzo che non conosco quasi si è alzato, ha preso un libro e mi ha detto: «questo dovresti proprio leggerlo».
un libro illuminante: Vietato obbedire, di Concetto Vecchio.
[una digressione, mi siete amici e me la permetterete… il titolo di questo libro è stato un flash per me, perché questo è un periodo in cui io mi sento molto disobbediente, tra l’altro ho passato tutto l’inverno (nove mesi, per l’esattezza) a dire “disobbedisci” alla bambina della mia amica incinta, come monito e come esortazione (lo dicevo alla pancia, naturalmente, e ora lo dico di persona alla bambina…)]
comunque il motivo per cui, secondo lui, io dovessi leggerlo non l’ho capito. non stavamo parlando di essere disobbedienti, nè di politica, nè di nulla che avesse a che fare con l’argomento. eppure qualcosa deve averlo ispirato. non so cosa.
so però che il libro è entusiasmante.
racconta la storia della nascita della facoltà di Sociologia a Trento, fucina di intelligenze e di personalità. racconta la nascita della lotta armata, delle brigate rosse. non che io trovi nulla di esaltante nel terrorismo, per carità, non mi fraintendete, solo che c’è qualcosa di epico nel racconto della nascita di qualcosa che è stato, per un verso o per l’altro importante, che ha influenzato la nostra vita, che ha modificato il nostro comportamento.
Marco Boato, Beniamino Andreatta, Renato Curcio e Margherita Cagol, Leslie Leonelli, Mauro Rostagno, Adriano Sofri, addirittura Romano Prodi c’entra di sfuggita (assistente universitario allora 27enne!).
un libro per scoprire quegli anni, tra la fine degli anni ’60 e i primi anni ’70, che a scuola non si studiano e che sono però abbastanza lontani da noi perché sia difficile sentirne parlare nella cronaca, se non come accenni a grazie e processi passati, latitanze e connivenze.
ben scritto e (apparentemente) equilibrato è un libro da leggere.

Una risposta a “Vietato obbedire, di Concetto Vecchio”

  1. Qualcuno con cui non sempre sono d’accordo una volta saggiamente ha detto:

    “avrai da batterti per spiegare che il peccato non nacque il giorno in cui Eva colse una mela. Quel giorno nacque una splendida virtù chiamata disubbidienza.”

    mi sebrava appropriato 🙂

    la solita d

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