Etgar Keret, Le tette di una diciottenne e Pizzeria kamikaze

scrittori israeliani, letteratura israeliana, autori israeliani contemporanei.

la terra d’israele produce scrittori invidiabili (soprattutto quando si pensa al rapporto scrittori/popolazione). Abraham Yehoshua, Amos Oz, Shemuel Y. Agnon, e chissà quanti ne dimentico.

prima delle ferie, girovagando tra bancarelle e stand di piccole case editrici a una festa dell’unità, sono stata irrimediabilmente attratta dalle copertine delle edizioni e/o e in particolare un titolo (Le tette di una diciottenne) ha catturato il mio sguardo.

Etgar Keret, copertina del libro "Le tette di una diciottenne"     Etgar Keret, copertina del libro "Pizzeria Kamikaze"

(si dice che l’amore venga dagli occhi…)

non conoscevo Etgar Keret, sebbene in Israele sia molto noto, in Italia ben poco è stato pubblicato.

i due libri che ho comprato, Le tette di una diciottenne, per l’appunto, e Pizzeria kamikaze, sono raccolte di racconti, alcuni brevi e brevissimi (due pagine appena), altri più lunghi, come quello che dà il titolo alla seconda raccolta e che ci mostra il mondo parallelo in cui vivono i suicidi.

quello che colpisce è il rapporto che ha questo giovane israeliano con la morte, presenza costante, ineluttabile, cercata o temuta (cercata e temuta), in una terra che con la morte ha a che fare quotidianamente e in modo eclatante (le bombe sono eclatanti, non passano inosservate).

sembra proprio vero che, mentre all’inizio del secolo scorso il grande tabù era il sesso (Freud insegna...) ora il grande tabù è la morte (l’11 settembre insegna). scriverne e leggerne può servire forse a esorcizzare le nostre paure, e in questo, forse, i racconti di Keret ci aiutano, facendoci fare un sorriso non di troppo sulla paura di morire.

2 Risposte a “Etgar Keret, Le tette di una diciottenne e Pizzeria kamikaze”

  1. letto, tanti anni fa, e mi sembrò brutto, sopravvalutato… forse dovrei rimetterci mano.

    intanto, tu chi sei?

    frank

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