il cervello delle mamme

il cervello mamme“... joey urla perché gli ho rifiutato una seconda porzione di dolce. usa un’espressione che sicuramente io non conoscevo in terza elementare e che non mi sarei mai sognata di gridare in faccia a mia madre… ci guardiamo negli occhi… traggo un sospiro poi gli dico che gli voglio bene… immagino una moltitudine di guru dei consigli genitoriali che mi tributa una standing ovation mentre mi auguro che un giorno l’esempio del mio autocontrollo della mia maturità sia utile a joey…

grazie serena di avermi prestato il libro!
se non vi da fastidio essere paragonate, per circa 300 pagine,a topi, ratti, scimmie e altri animali vari, allora questo libro vi darà moltissimi spunti per essere (ancora) più orgogliose della vostra maternità.
oltre i luoghi comuni che vedono le donne, dal momento che sono incinte, come esseri privi di cervello e di forze e di iniziative, migliaia di esempi chiari, lampanti ed edificanti di come la maternità ci rende migliori.
ci rende più sensibili all’ambiente, agli altri, alle relazioni sociali, migliora le nostre performance mnemoniche e di elaborazione dei dati.
nel retrocranio, mentre leggevo, nasceva però l’idea, sempre in agguato, che anche questa acquisizione si ritorcerà contro di noi, perché se la maternità ci rende davvero migliori, di sicuro c’è (o ci sarà presto) da qualche parte qualcuno pronto a sfruttare tutti questi superpoteri per farci lavorare ancora di più, eccellere ancora di più e competere alla maniera degli uomini. in una corsa in stile “ma come fa a fare tutto” che ci porterà all’esaurimento nervoso e fisico.
inoltre, ultima riflessione, se è vero che la maternità ci offre la spinta a migliorare o anche solo a cambiare, è anche vero che bisogna volerlo, che sono fin troppe le donne che, avuto un figlio, decidono di tirare i remi in barca (in mille modi diversi) e non si danno la possibilità concreta ed entusiasmante di cambiare.