le luci nelle case degli altri

la pila di libri sul comodino si alza.
anche la pila parallela, quella dei libri letti e di cui vorrei parlare/scrivere si alza.
non c’è nessuna soluzione a questo trend.
o almeno io la soluzione non ce l’ho.
oggi però ho finito un libro.
e ne parlo/scrivo qui. prima che… sia troppo tardi.
perché oggi non sono in ufficio e mai più mi ricapiterà un’occasione ghiotta come questa.
ecco qui.
le luci nelle case degli altri, di chiara gamberale, era rimasto orfano, sulla scrivania della mia collega quando lei, circa 12 mesi fa, andò in maternità.
l’ho adottato, ma non l’ho aperto fino a l’altro ieri, complice il fatto che la mia collega rientrerà a breve in ufficio e io volevo farle ritrovare il libro al suo posto.
l’idea alla base della storia è così surreale da sembrare quasi normale, un intero condominio, 5 famiglie, decidono di “adottare” la figlia della loro amministratrice (morta in un incidente con il motorino) e di crescerla tutti insieme, pur di non sottoporsi al test del DNA per scoprire di chi è figlia per davvero la bambina.
perché lo fanno? ovvio, perché tutti hanno qualcosa da nascondere (gli uomini, ma anche le donne).
così il romanzo alterna la narrazione da una soggettiva di mandorla (il curioso nome della bambina) a quella di volta in volta di uno degli altri protagonisti (e cambia anche il font delle pagine, da normale a corsivo). mandorla cresce, con questa pletora di genitori a cui dare retta e con cui confrontarsi.
finisce anche in galera, per errore e per un solo giorno, e alla fine scopre di non volerlo neanche sapere chi è suo padre. non le interessa.
lo spunto del libro è simpatico, la scrittura fresca, veloce. la lettura procede spedita e ho finito il libro in 2 giorni. certi vezzi stilistici (le ripetizioni continue delle parole e lo “strano” uso delle virgole) a volte sono risultati noiosi. alcuni personaggi sono tanto bizzarri da sembrare caricature. ma nel complesso si tratta comunque di una piacevole lettura.
chiara gamberale forse non è la più grande scrittrice italiana del xxi secolo, ma il libro, nel complesso mi è piaciuto.