trilogia in cinque volumi

eccomi qui, sulla metro, una mattina qualsiasi. ma senza libro.

perché? perché ieri sera ho finito “praticamente innocuo” e non ho il coraggio di aprire “e un’altra cosa…” perché non l’ha scritto lui e temo di non riconoscere né arthur dentford perfect.

e dire che la fantascienza non è affatto il mio genere. e, a parte douglas adams, non ho praticamente letto altro di fantascienza.

però queste storie assurde e scombinate, senza un filo logico, senza capo né coda, sono divertenti e, a modo loro, anche illuminanti di come siamo noi umani, con le nostre debolezze e le nostre paranoie.

cosa dire, infatti, della storia della nave piena di esperti marketing e parrucchieri mandata allo sbando nell’universo? cosa dire di random, che, nonostante tutto, è proprio una pre-adolescente terrestre? cosa dire di uno che potrebbe navigare per sempre per l’universo, ma che, per essere felice, finisce a fare il paninaio in una specie di terra di un paio di secoli fa?
e di martin, il robot depresso? e di trillian, l’unica ad avere capito tutto?

i cinque libri della trilogia sono un guazzabuglio di storie, una specie di dickens dello spazio.

ma vanno letti, perché contengono il seme della modernità, perché non si può essere davvero nerd senza averli letti, perché dopo averli letti capirete a chi ha rubato l’idea dell’iPad steve jobs…

Douglas Adams
Guida galattica per gli autostoppisti, 1980 (1979) >>
Ristorante al termine dell’Universo, 1984 (1980) >>
La vita, l’universo e tutto quanto, 1984 (1982) >>
Addio, e grazie per tutto il pesce, 1986 (1984) >>
Praticamente innocuo, 1993 (1992) >>