02di2020 – Il frutteto, di Benjamin Tammuz

due fratellastri che vivono vite diverse e lontane, che si odiano senza conoscersi e che poi, conoscendosi, continuano a odiarsi mentre amano la stessa donna.
il tutto sullo sfondo di un giardino di delizie, il frutteto, che è ragione di vita e di morte per molti. un luogo che sembra una metafora biblica e che forse lo è, e che tramite la storia di una famiglia parla dei rapporti tra israeliani e arabi in terra d’israele.
bastano appena 100 pagine a Tammuz per dipingere il quadro di una terra divisa e lacerata dall’odio. con un racconto che si snoda tra il 1914 e il 1960, mentre sullo sfondo passa tutta la storia della nascita dello stato di israele, dell’arrivo degli ebrei dall’europa post guerra mondiale, degli insediamenti in cisgiordania, delle proteste del popolo palestinese.
due fratelli, una terra prospera di frutti, una donna, un odio che distrugge.
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il libro mi fa pensare al film “Il giardino di limoni“, di Eran Riklis, in cui di nuovo uno spazio verde e rigoglioso di vita diventa luogo di contesa e di scontro tra palestinesi e isrealiani.
consiglio libro e film, per un pomeriggio di immersione nella infinita e sempre drammatica questione israelo-palestinese.
“Lei: Ci deve essere un’altra soluzione
Lui: Tremila anni e nessuno l’ha trovata, che vuoi da me?
Lei: È ora che qualcuno la trovi”

Lui è il ministro della difesa Israel Navon
Lei è Mira Navon la moglie (dalla parte di Salma)