30di52 – La canzone dei migranti, di Fabio Rocco Oliva

No, non seguo nessun criterio nella scelta della successione dei libri. Questo vuol dire che dopo aver riso molto con il libro precedente, la settimana successiva sono sprofondata nella più cupa depressione leggendo La canzone dei migranti.
Perché il libro di questa settimana è un romanzo reale o forse meglio un resoconto di cronaca che ti strappa le budella per l’angoscia.
Dovrebbero leggerlo tutti quelli che:
– aiutiamoli a casa loro…
– io non sono razzista, ma…
– prima gli italiani…
– ci rubano il lavoro…
– stuprano le nostre donne…
– sono come scimmie…
Ma la triste verità è che invece lo leggono quelle come me e se ne fanno una malattia.
Perché ci deve essere un modo migliore per far sì che il mondo sia un luogo accogliente per tutte e per tutti. Perché loro, i migranti, non farebbero quello che fanno se il mare aperto di notte a bordo di una bagnarola non fosse mille volte più sicuro che non restare a casa.
Arriva il momento in cui si deve prendere una posizione che non è sicura, né conveniente, né popolare ma la si deve prendere perché la propria coscienza ci dice che è giusta. E se lo dice Martin Luther King noi non possiamo che obbedire.
Ed è GIUSTO accogliere, aiutare, salvare, consolare, proteggere.