52di2019 – La rivoluzione sono gli audiolibri!

La rivoluzione sono gli audiolibri.
Ascoltare un libro, ho scoperto da poco, mi fa tornare all’infanzia.
Ai pomeriggi e alle sere in cui mio padre leggeva per noi fratelli nella nostra stanza o sul divano (un terribile divano ricoperto di peluche marrone, tipico degli anni ’70, che al solo ricordo mi fa sudare).
Sto sfruttando tutti i periodi di prova di tutti i servizi del genere (in particolare per il momento sto usando Audible, la prova scadrà ad agosto e allora attiverò Storytel) per capire:
  1. se e quanto mi piace
  2. se incrementa davvero e significativamente la quota di libri che leggo/ascolto
  3. se “ne vale la pena” economicamente parlando (se il servizio costa circa 10€ al mese e io lo uso per ascoltare 1 solo libro in media, forse non conviene)
Però, alla luce dei 3 libri ascoltati finora (in un mesetto circa) posso scrivere qualche prima impressione.

La voce del lettore è tutto: ho ascoltato La frontiera, di Alessandro Leogrande, letto da Francesco Leonardo Fabbri e ho ascoltato Caffè Amaro, di Simonetta Agnello Hornby, letto da Iaia Forte, ed entrambi mi sono piaciuti tantissimo. L’accento, la pronuncia, la passione ma anche la compostezza del lettore che interpreta ma non recita sono fondamentali. Iaia Forte legge le poche frasi in siciliano e in inglese con quel po’ di “interdizione” che proverei anche io se dovessi leggerle a voce alta, quindi mi sono identificata e mi è piaciuto. Ma avevo anche ascoltato Dracula, di Bran Stoker, in una versione ridotta del libro originale e ma arricchita da effetti sonori, cambi di voce e musiche tanto da sembrare un radiodramma d’altri tempi. E questo, invece, non mi è piaciuto (tanto è vero che poi ho dovuto/voluto rileggere il testo originario, nella traduzione di Tommaso Pincio, per fare un po’ di chiarezza).

Cosa si può fare e cosa non si può fare ascoltando un audiolibro? Un audiolibro è perfetto per essere ascoltato in macchina, con l’apposito cavetto e non con le cuffiette, mentre si sta fermi nel traffico e mentre si va in autostrada. Più difficile (almeno per me) quando invece devo seguire il navigatore, perché entrambe le attività: ascoltare l’audiolibro e seguire il navigatore, mi impegnano troppa attenzione per poter essere svolte insieme. Un audiolibro è perfetto da ascoltare mentre si fa il cambio di stagione 🙂 e mentre si cucina, lo piazzi sul suo supporto e ascolti mentre fai qualcosa che richiede un livello di attenzione abbastanza basso. Un audiolibro è perfetto da ascoltare quando cammini per strada e quando corri per allenarti (a meno che mentre corri non hai l’abitudine di organizzare la tua vita in ToDoList, come invece faccio io. In questo caso, in miei pensieri ossessivi-compulsivi su cosa devo fare, come, quando e con chi surclassano il livello dell’ascolto e io mi perdo).

In conclusione: tra periodi di prova vari avrò tempo per esaminare bene l’opzione audiolibro fino a settembre. Allora prenderò un decisione. Per il momento, sostanzialmente, la cosa mi sta piacendo.