Le anime grigie, di Philippe Claudel

Le anime grigie, di Philippe Claudela un passo dalla guerra, dal fronte, dalla morte e dall’orrore, in un piccolo paese della Francia di inizio secolo, una bambina morta, un procuratore misantropo e innamorato, un poliziotto disincantato e con il cuore straziato dal dolore, un medico pietoso, una maestrina bellissima e dolce, una barbona saggia, un becchino filosofo.

“Chi mai può sapere perché veniamo al mondo e perché ci restiamo? Rovistare nel Caso come ho fatto io è stato forse un modo per non pormi la vera domanda, quella che tutti ci rifiutiamo di veder nascere sulle nostre labbra e nei nostri cervelli, nelle nostre anime, che non sono, è vero, né bianche né nere, ma grigie, graziosamente grigie, come mi aveva già detto Joséphine.”

 

Ophelia di John Everett Millais, 1851-1852

 

per sapere cosa è il male e come vive ogni giorno, non solo intorno a noi, ma dentro di noi e con noi.

il quadro di John Everett Millais è giustificato da quanto lo stesso Claudel dice in una intervista (che potete leggere qui)

2 Risposte a “Le anime grigie, di Philippe Claudel”

  1. Ciao Francesca, ti “sento” bene… come va? Avevi poi scritto qualcosa su Squali?

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