06di2020 – Fame, di Roxane Gay

Fame, storia del mio corpo, è il racconto autobiografico della vita di Roxane Gay.
Roxane Gay è una attivista e femminista, scrittrice, professoressa universitaria.
Ha scritto libri che ora voglio leggere anche se fino a 10 giorni fa non lo sapevo. Ma ora nella mia lista dei libri da leggere ci sono Bad Feminist, Untamed State e altri (che ho già prenotato in biblioteca).
Roxane Gay è stata violentata quando aveva 12 anni, da suo “fidanzatino” di allora e dal suo branco di amici.
a oltre 30 anni dallo stupro scrive: “Non perdonerò mai i ragazzi che mi stuprarono e questo mi va bene al mille per cento, tanto perdonarli non mi libererebbe da niente”.
per oltre 30 anni, a partire da quel giorno, ha fatto del suo corpo una fortezza, inattacabile.
il suo corpo è diventato il confine invalicabile che serviva a tenere lontani gli altri (tutti gli altri).
la sofferenza che c’è in ogni pagina di questo libro è un macigno.
non posso neanche immaginare quanta fatica possa comportare essere costrette a portarsi dietro ogni giorno della propria vita tanta sofferenza. un peso così grande e schiacciante che, in confronto, anche 200kg di troppo non sono niente.
ma Roxane Gay ha trovato la sua strada. non è felice, ma sa che potrà esserlo e finalmente sa che questo non dipende dalla forma del suo corpo.
e ci dice che mai questo dovrebbe dipendere dalla forma di un corpo.
questo libro è stato una mazzata, un colpo al cuore così forte che mi ha lasciata stordita.
ora io farò un outing che non è tale per chi mi conosce davvero. io col mio corpo non ho mai fatto pace. non so neanche quando ci ho litigato, ma la realtà dei fatti è che non sono in pace con lui. non mi piace, non lo stimo, non amo guardarlo, non amo considerarlo con affetto, non me ne prendo cura, non voglio considerare le sue esigenze.
eppure nel tempo di soddisfazioni me ne ha date: è stato capace di dare la vita ed è stato capace di produrre il necessario alla vita, latte, accudimento, protezione, ha camminato e mi ha portata in giro per il mondo, mi permette di avere un posto definito in questo mondo, mi rende riconoscibile alle persone che amo.
e nel tempo però si è anche ribellato alla mia mancanza di cure e affetto e si è ammalato. gravemente e inesorabilmente il corpo mi fa sapere, giorno dopo giorno, che ha un potere su di me (e io so che ne avrà sempre di più, man mano che passa il tempo).
giudico il mio corpo non conforme a delle regole rigidissime che mi sono data io. non l’ho giudicato con favore neanche nei rari momenti in cui mi sono concessa di considerarmi “magra”. no, non magra, ma “non grassa”.
non sono grassa. lo so. e so che persone più grasse di me potrebbero considerare un’offesa quello che io penso del mio corpo, ma questa è la realtà del mio corpo e della mia mente. la grassofobia interiorizzata mi vela gli occhi quando mi guardo allo specchio e, in modo impietoso, mi dice che no, non sono abbastanza magra (e dunque abbastanza bella).
ci sto lavorando, sto cercando di capire quando e perché la mia mente ha deciso che il mio corpo non andava bene. ci sto lavorando perché negli anni prossimi il mio corpo mi dovrà essere amico e dovrà aiutarmi molto.
farò quello che posso per superare questa distorsione mentale che mi affligge.