05di2020 – Chilografia, diario vorace di Palla, di Domitilla Pirro

selezionato dalle abilissime strateghe di #strategieprenestine, si è trascinato dietro altri 4 libri che leggerò in spedita sequenza (La vegetariana, di Han Kang, Il dilemma dell’onnivoro, di Micheal Pollan, Fame: storia del mio corpo, di Roxane Gay, e Non superare le dosi consigliate, di Costanza Rizzacasa D’Orsogna), l’ho letto in breve tempo e riconsegnato in biblioteca perché spero che tante e tante persone lo prendano in prestito e lo leggano.
da tempo mi faccio domande su come porsi rispetto al corpo: i corpi abili e quelli non abili, i corpi magri, i corpi facilmente magri e quelli magri per determinazione ferrea e forza di volontà.
Palma è grassa, ha una sorella perfetta, una madre che si rifà una vita, un padre che vive di rimpianti e rancore, nonne burine, compagne di classe e di scout stronze (francesismo ammesso).
Palma vive male il suo corpo e cerca accettazione, la cerca fuori di sé, come facciamo sempre/spesso.
Trova l’amore ma questo amore ha un costo troppo alto.
Ma Palma si salva alla fine (non dirò come) ma si salva.
Chilografia è un libro che ho divorato, tanto per restare in tema, e che spesso mi ha provocato disgusto, ansia, istinti cattivi.
È un libro che ho sentito molto vicino e che, invece, avrei voluto sentire distante ed estraneo.
Grazie a Domitilla Pirro per averlo scritto, perché ce n’era bisogno e non credo sia stata una passeggiata scriverlo.
E grazie a #strategieprenestine (il bookclub più figo di sempre) per avermelo fatto leggere.