J. C. Izzo

oggi scrivo di uno scrittore che non c’è.
che non c’è perché non c’è più, perché è morto nel 2000.
ma che non c’è soprattutto perché quando ho finito di leggere l’ultimo dei suoi libri e mi sono resa conta che mai più avrei potuto leggere altro scritto da lui, allora il mio cervello ha elaborato la strana convinzione che, non potendosi rassegnare all’evidenza dei fatti (la morte è in assoluto il più assoluto dei fatti), se fosse riuscito a convincersi (e convincermi) della sua non-esistenza, me lo sarei dimenticato e la sua mancanza, a quel punto, sarebbe stata più sostenibile.
complicato?
forse.
ho finito di leggere Solea e l’unica cosa che riuscivo a pensare era “perché?”, perché ha scritto solo 5 libri? perché li ho già letti tutti? perché non sono andata più lenta? perché è stato così bello? perché fabio montale muore? perché lole non era con lui? perché?
e dire che la consapevolezza ce l’avevo, sapevo che sarebbe finito tutto, sapevo, tant’è vero che le ultime venti pagine le ho lette in tre giorni… mi ci vedete? leggere lenta lenta, ogni parola una sofferenza, ogni pagina girata un sospiro, ogni capitolo finito un piccolo lutto.
Jean-Claude Izzo, ha fatto tanti mestieri, prima di conoscere un successo travolgente con la trilogia noir dedicata a Marsiglia (è vero, conosco il profilo dell’autore a memoria, sta scritto in fondo a ogni libro, l’ho letto duecento volte, l’ho letto ogni volta che volevo distrarmi dal dolore e dalla bellezza, l’ho letto per andare più piano, per non correre e così, alla fine, l’ho imparato a memoria). Nato a Marsiglia nel 1945 vi muore nel 2000.
Ho letto così tante volte il profilo dell’autore che mi sono convinta che Izzo è come Fabio, ama la vita, quasi da epicureo, i vini, il cibo di Honorine, il mare, la pesca.
Io però conosco Fabio Montale, e non ho mai conosciuto Izzo, e so che Fabio Montale ama la vita ma è circondato dalla morte, di cui sente il sapore acre e disgustoso fin dall’inizio di Solea.
I romanzi di Jean-Claude Izzo rimangono per sempre dentro il cuore di chi li ha letti, accompagnati da uno strano senso di perdita, dall’ansia cupa, dal dolore sordo che rinasce quando si pensa allo schifo del mondo.
Izzo non passa innocente nelle letture della vita, non si dimentica, non si accantona.
per questo leggendone i libri ognuno vi lascia qualche segno privato, una frase sottolineata, una canzone citata, un libro, una ricetta e un vino.
presto dalla trilogia (Casino totale, Chourmo e Solea) nascerà un cd, nascerà una lista di libri e una cena per tutti coloro che vorranno assaggiare la cucina di Honorine, è una promessa.

Casino Totale, copertina, edizioni E/O  Chourmo, copertina, edizioni E/O  Solea, copertina, edizioni E/O

2 Risposte a “J. C. Izzo”

  1. oggi anche d commenta lo scrittore che non c’è più, perchè izzo mi è rimasto addosso, naturale prolungamento di chi me lo ha fatto amare e conoscere. perchè izzo scrive da una città sul mare, un porto di etnie e culture di un mediterraneo povero e multicolore e io la sua marsiglia la sento vicina quasi quanto la mia palermo. perchè izzo parla di mafia francese e chi è cresciuto al sud, la mafia, fosse anche come lotta acerba, se la porta nel sangue insieme al sale e alla sabbia. presto oltre al cd alla cena e alla lista di libri, d e frank, zaino in spalla, faranno rotta verso marsiglia perchè c’è sempre un buon motivo per saltare su un aereo.

    d

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