05di18 – Player One, di Ernest Cline

Una ventata di leggerezza finalmente. Un libro che sicuramente non pretende di essere l’indiscusso capolavoro della letteratura contemporanea, ma che non ti permette di lasciarlo neanche un attimo.

Un romanzo distopico, un futuro prossimo riconoscibile ma degradato forse oltre il limite di non ritorno. Una generazione di ragazzi e ragazze che non hanno alcun altro posto in cui rifugiarsi se non OASIS. Una gara elettrizzante, indovinelli e trabocchetti, i cattivi cattivissimi e potenti e senza scrupoli. I giovani, poveri, intelligentissimi e moralmente superiori supereroi. Una battaglia finale in cui il BENE vince sul MALE.

Davvero non vedo l’ora che esca in sala il film (29 marzo 2018) per dare forma alla mia immaginazione e fare confronti e venire sbalordita.

Poi che ve lo dico a fare? Il metaprotagonista del libro è nato nel 1972 e tutto tutto tutto il libro è un continuo flashback agli anni ’80: dai cereali ai giochi elettronici, dai film alle canzoni, dai fumetti ai manga, dall’Atari 2600 al Commodore 64. Un libro per quarantenni nerd e nostalgici. Un libro per me.

[addendum] 1 aprile 2018. Finalmente il film è in sala. E finalmente sono andata a vederlo. Ovviamente sono rimasta delusa dalla semplificazione della trama, dalle deroghe al gioco, da tante cose.

Ma è di sicuro un film trascinante, con un ritmo incalzante. È normale che in 2 ore più di tanto non ci può stare dentro, Quindi va bene anche così. Sono rimasta spiazzata da Aech, dall’avatar di Art3mis, da Shoto (che nel film si chiama Sho). Sorrento nel libro è perfido ma comunque geniale, nel film pare anche un po’ un inetto (ma in più ha un braccio destro ferice e mostruoso). In pratica meno per nerd e un po’ più per ragazzini. A me bastavano i robottoni nella battaglia finale. E quelli ci sono!

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