34di52 – Il naufragio, di Alessandro Leogrande

Cosa leggere durante un viaggio itinerante di 2 settimane in Albania?
Ovviamente un libro che parli dell’Albania, ma anche dell’Italia e della nostra incredibile incapacità di imparare dagli errori, della nostra scarsissima memoria, delle nostre colpe, della nostra cecità. E con “nostra” intendo di noi italiani.
Il naufragio racconta la storia della Kater i Rades, speronata e affondata da una corvetta della Marina Militare Italiana, la Sibilla, il venerdì santo del 1997.
Non è un romanzo, ma un resoconto dei fatti e del lunghissimo (come nelle migliori tradizioni italiane) processo, inframmezzato di racconti dei sopravvissuti o dei parenti delle vittime.
Gli albanesi nel 1997 scappavano da una guerra civile aggravata dalla crisi economica (provocata da banche fantasma), da una situazione forse ancora più difficile di quella che avevano passato nel 1991/1992, alla fine del regime di Enver Hoxha, anni della prima grande ondata migratoria.
Inutile dire che il libro mi ha fatta sentire colpevole per tutta la durata del viaggio. Ogni volta che parlavo con qualcuno che mi diceva “Sono arrivato in Italia 20 anni fa” subito pensavo alla Kater e al suo destino in fondo al mare.
Mi ha fatto bene sentirmi in colpa, mi ha aiutata a capire il paese che stavo attraversando, le persone che incontravo, mi ha aiutata a guardare e vedere.
Sarei voluta andare a vedere la stele che, nel cimitero di Vlore, commemora i morti dispersi, ma non sono riuscita (viaggiare in 5, di cui 3 piccoli, con grandi esigenze da piccoli, significa soprattutto adattarsi). Ho portato il libro con me nel viaggio per sfogliarlo ancora e ancora, e ne ho rilette molte pagine, con gli occhi pieni di lacrime, sulla spiaggia di Vlore, guardando quel mare, guardando le vicine (vicinissime) coste italiane. Così vicine e così distanti con il cuore.
Alessandro Leogrande ci ha lasciati 2 anni fa, a novembre del 2017. Ci ha lasciati a noi stessi, orfani della sua visione del mondo, senza una guida né un faro. Rileggiamo i suoi libri per capire un po’ meglio questo presente assurdo, violento, cattivo, razzista e fascista. Rileggiamo i suoi libri per farci una corazza contro i “mala tepora” che corrono. Grazie Alessandro, ovunque tu sia.