Libro autobiografico che racconta la scoperta e la lotta contro il cancro della protagonista.
È triste constatare che anche se il libro finisce con una speranza in realtà tu sai che quella speranza è vana, perché Wondy morirà di cancro 3 anni dopo l’uscita di questo libro, nel 2016.
Il libro è ben scritto, ma non è un capolavoro, si sente lo stile giornalistico nel modo di raccontare le cose.
Fa riflettere soprattutto nelle parti che riguardano il modo in cui si comportano gli altri (quindi nel mio caso “io”, visto che non sono io malata, ma ho amiche che lo sono).
Leggendo mi sono resa conto di tante ipocrisie mie, di tante possibilità cui non ho dato seguito e me ne sto dispiacendo.
Dopo averlo letto ho più chiaro come ci si vede comportare quando si ha a che fare con una donna malata.
Quello che non capisco invece è la mania “conservativa” che fa decidere a Wondy di non operarsi immediatamente anche al seno sano nel momento in cui scopre di essere portatrice del temibile Brca1. Io mi sarei fatta togliere tutto subito. Però è ovvio, lo dico adesso che non sono di fronte a nessuna scelta.
Istruttivo.